Mani
“…Così, per ogni città, alle notizie fondamentali enunciate in vocaboli precisi, egli faceva seguire un commento muto, alzando le mani di palma, di dorso, o di taglio, in mosse diritte o oblique, spasmodiche o lente. Una nuova specie di dialogo si stabilì tra loro: le bianche mani del Gran Kan, cariche di anelli, rispondevano con movimenti composti a quelle agili e nodose del mercante. Col crescere d’un’intesa tra loro, le mani presero ad assumere atteggiamenti stabili, che corrispondevano ognuno a un movimento dell’animo, nel loro alternarsi e ripetersi. ..”
Le Città Invisibili, Italo Calvino
Quando le mani sanno parlare
Il racconto del lavoro di uomini e donne che producono ogni giorno in queste Terre, le cui mani procedono di pari passo con i propri sentimenti, creatività ed emozioni.
Una sensibilità che non dobbiamo trascurare soprattutto oggi.
Macchine e tecnologie mai riusciranno a ricreare tanta bellezza.
Difendiamo l’intensità e il valore di queste M A N I, dell’arte di ingegno e sentimento.
Un uomo che lavora con le mani è un operaio;
chi lo fa pure con il cervello è un artigiano;
chi aggiunge il cuore è un artista. (Nizer)