Vino
Derthona: un Territorio, un Vino, un Vitigno
Dopo decenni d’oblio dagli anni Ottanta del Novecento, grazie alla tenacia di alcuni volonterosi ed intraprendenti vignaioli, in primis Walter Massa, il Timorasso è protagonista di una grande riscoperta. Segnalato nelle carte dei vini dei migliori ristoranti italiani e stranieri, questo vino riscuote sempre più consensi e con Barbera e Cortese è il fiore all’occhiello dell’attuale vitivinicoltura tortonese.
Parte del patrimonio Ampelografico di Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna e denominato nella documentazione archivistica anche Timoraccio, Timorosso, Timorazza, Morasso, Timuassa, si presume che quest’antico vitigno sia originario di una zona tra Liguria e Piemonte, individuabile tra Novi Ligure e Tortona. Nel Bollettino Ampelografico del 1885, dedicato alla Coltura dell’uva da tavola in Italia, nel Tortonese era segnalato con il Cortese tra le uve bianche più coltivate e classificato come una varietà di vitigno a doppia attitudine, da tavola e da vino.
Pochi territori si identificano così profondamente con un vitigno come il Tortonese: in meno di vent’anni, dal 2000 ad oggi, le vigne di Timorasso sono passate da un’estensione di circa 3 ettari ad oltre 150 ettari, testimoniandone una crescita esponenziale in termini di visibilità e autorevolezza, confermata anche dall’arrivo sul territorio di aziende a valenza internazionale.
Trent’anni anni di vendemmie, di sperimentazione e il dialogo che le aziende agricole hanno intrapreso lungo questo percorso, l’arrivo di aziende a valenza internazionale, hanno permesso di capire la necessità di investire sul nome Derthona che sceglie di svincolarsi dal nome dell’uva, Timorasso, per tutelare un vino, o meglio un vitigno, esaltando le sue caratteristiche uniche e la peculiarità di “vino ottenuto completamente in vigna” legando indissolubilmente il Timorasso al suo territorio, come avviene per tutti i Grandi vini.
Derthona, rappresenta una visione globale e futuribile di protezione, comunicazione e rispetto per terra e la storia. Derthona, richiama l’appartenenza al territorio, la sua tradizione storico-culturale, la natura, l’unicità e la qualità del prodotto, in modo semanticamente trasparente: timorasso sta a nebbiolo come Derthona sta al Barolo.
Citando Beppe Colla – fra i protagonisti della storia dei vini di Langa, colui che contribuì alla stesura dei disciplinari di produzione delle denominazioni albesi, anticipando il concetto di cru – “quello che noi italiani non abbiamo mai capito, che il vino non deve prendere il nome dall’uva, perché i grandi vini che sono tutti nati col nome della terra: il Barolo, il Chianti, il Valpolicella, l’Est Est Est. Insomma, tutti i vini italiani che si sono fatti un nome nel tempo, senza necessità di leggi, sono vini che hanno portati i nomi della terra, della zona nel loro nome del vino.”
Ma i colli tortonesi sono anche terra di grandi rossi, terra di Barbera, con la sottozona DOC Colli Tortonesi Monleale.
Il Consorzio per la Tutela dei Vini rappresenta tutte le realtà produttive del territorio e dal 2014 è autorizzato dal MIPAAFT al controllo della denominazione DOC Colli Tortonesi. Una rete di cantine distribuite in tutti i 42 comuni facente capo a Tortona è uno dei punti di forza del tessuto economico del territorio.
Si è intrapresa dunque una strada fondamentale, già avviata con successo in altre realtà, che permetterà lo sviluppo di un concetto nuovo e rivoluzionario per le vigne, per le cantine, per i colli tortonesi: “erga omnes”, ossia verso tutti.