dal 27 GIUGNO al 1° LUGLIO
CASALNOCETO MILAN JUNIOR CAMP
L’esperienza ufficiale di vacanza del Club rossonero per giovani dai 6 ai 16 anni!
La scomparsa dei prodotti tipici e tradizionali, così come quella dei sistemi virtuosi di realizzazione degli stessi, non rappresenta solo una diminuzione di ricchezza dal punto di vista economico ma una vera e propria sconfitta culturale. Esistono due tipi di cultura equivalenti in valori: quella alta fatta di libri e di studi, di biblioteca ed atenei e quella bassa, (non perché minore, ma perché è bassa la terra), quella delle sapienze tramandate per dizione tra generazioni. La prima è la bella copia dell’altra e sono intimamente collegate. Se scompare un prodotto popolare, un piatto locale, un metodo di produzione tradizionale e rispettoso con lui andranno perdute tutte quelle storie che per secoli si sono raccontate intorno ai raccolti, nei campi, nelle stalle, seduti ai tavoli delle cucine o nelle botteghe artigiane… ogni prodotto è un progetto culturale che va in primis conservato e custodito perché fa parte del patrimonio di un popolo; è nella varietà e nella diversità che una comunità possiede ricchezza. È proprio partendo dal concetto stesso di prodotto (ciò che è dotato di dottrina, ottenuto per cultura, estremamente dotto) che bisogna lavorare per proporre il cambiamento necessario e richiesto a gran voce dall’opinione pubblica, affinché si generi un vero programma di recupero di virtù agricole e naturalistiche in modo che tutte le produzioni rurali del paese possano affrontare il cruciale periodo di transizione ecologica con le idee chiare e ben supportate da studi scientifici. La sostenibilità è raggiunta quando nelle attività di produzione agricola, la capacità dell’ambiente di rigenerare le risorse utilizzate è pari a ciò che si è utilizzato, quando le buone pratiche agricole consentono a quello che io, amo chiamare equi-sistema ( sistema in equilibrio) di creare più di ciò che si consuma, allora il bene diventa globale, comune e a disposizione degli altri comparti che godono della virtù agricola.
Federico Quaranta
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